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Avete mai sentito parlare dell’ablazione del tartaro? No? E se vi dicessimo la pulizia dei denti?
Qui sotto vi spieghiamo con precisione cos’è l’ablazione del tartaro, come funziona, perché è importante e quando farla.
Autore: Beatrice Castiglioni
Revisionato dal punto di vista medico da: Mauro Santarsieri
La pulizia dei denti professionale o ablazione del tartaro come prima arma a protezione della salute della bocca!
L’ablazione del tartaro è la pulizia professionale dei denti svolta dall’igienista dentale all’interno dello studio dentistico e serve a mantenere una corretta igiene del cavo orale per prevenire il presentarsi di alcune patologie dentali.
In questo articolo tratteremo i seguenti argomenti:
- Cos’è il tartaro?
- Che patologie provoca?
- Come è possibile prevenire la sua formazione?
- Come funziona l’ablazione del tartaro?
- Quante volte l’anno è consigliabile fare la pulizia dei denti?
Cos’è il tartaro?
Partiamo da cosa sia il tartaro: il tartaro è formato da residui di cibo rimasti nel cavo orale che calcificano con la saliva e si attaccano ai denti.
Che patologie provoca?
Il tartaro può provocare svariate patologie. Questo perché una volta calcificato diventa nido ideale per i batteri che vi possono proliferare e causare varie infezioni. Il tartaro inoltre può provocare il distaccamento della gengiva dal dente, esponendo la radice alle infezioni sopracitate.
Ma facciamo una lista delle problematiche che il tartaro può causare.
Il primo è l’alitosi. Il tartaro come abbiamo detto è composto da residui di cibo in degradazione e calcificazione dalla saliva. Per questo motivo il suo odore è tutt’altro che gradevole. Quando non rimuoviamo i resti di cibo dall’interno del cavo orale possono quindi causare l’alitosi proprio perché una volta calcificati in tartaro non possiamo più rimuoverlo con il solo uso dello spazzolino o del filo interdentale.
Il secondo problema che può causare il tartaro sono in generale le infezioni. Come abbiamo detto il tartaro è formato da residui di cibo in degradazione che calcificano nel cavo orale. Queste calcificazioni sono terreno fertile per i batteri che a contatto con le gengive e la radice del dente possono causare infezioni.
Proseguendo per gravità, troviamo la gengivite. La gengivite è una infiammazione della gengiva dovuta alla placca e al tartaro presenti nel cavo orale. Questa infiammazione è caratterizzata da rossore della gengiva e sanguinamento di questa.
La gengivite se non correttamente curata prosegue in una patologia ancora più grave: la parodontite, conosciuta anche come piorrea. La parodontite è l’erosione delle gengive che sostengono il dente, aumentandone la mobilità e l’esposizione all’infezione. La gengiva si infiamma, si ritrae fino a formare le tasche parodontali dove placca e tartaro si depositano e continuano il processo di erosione della gengiva.
Quindi una scorretta igiene può causare varie patologie, le quali possono portare fino alla perdita del dente.
Come è possibile prevenire la sua formazione?
Ma come possiamo proteggere la nostra bocca da queste patologie? Semplice: effettuando l’ablazione del tartaro unita alla corretta igiene orale quotidiana!
Se non restano grandi quantità di residui di cibo all’interno del nostro cavo orale, il tartaro non si formerà in maniera estesa e i batteri non avranno possibilità di mettere in atto alcuna delle patologie sopracitate.
L’ablazione del tartaro è effettuata dall’igienista dentale o dal dentista ed è nostra responsabilità sottoporci a questa cura con regolarità. Ma per la corretta pulizia dei denti di tutti i giorni?
Abbiamo scritto un articolo con le indicazioni precise passo passo con video su come lavarsi correttamente i denti. Leggilo qui!
Come funziona l’ablazione del tartaro?
L’ablazione del tartaro prende nome dal principale strumento utilizzato durante questo trattamento: l’ablatore. Questo utensile con l’emissione di ultrasuoni fa vibrare una punta metallica che ha lo scopo di rimuovere il tartaro scollandolo dalle pareti dentali, mentre un flusso d’acqua pressurizzata lo allontana dal dente e dalla gengiva.
Altri strumenti manuali utilizzati sono la curette, strumento metallico con la punta smussata e a forma di falce per il tartaro sotto-gengivale e lo scaler, sempre in metallo e con la punta uncinata ed appuntita per il tartaro sopra-gengivale.
La pulizia inizia con una valutazione da parte dell’igienista dentale dello stato di salute del cavo orale del paziente: controlla eventuali carie, valuta l’estensione del tartaro, verifica che non vi siano infezioni in atto e così via.
Il primo passo consiste nel rimuovere il tartaro dai denti e dalle gengive con ablatore, curette e scaler.
Dopo aver rimosso tutto il tartaro vengono lucidati i denti con paste lucidanti. Questo step è più estetico che funzionale, ma permette di avere le pareti dentali lucide.
Successivamente si utilizza un getto d’acqua e bicarbonato per le macchie più esterne presenti sui denti.
L’ultimo step è l’applicazione di una pasta al fluoro sui denti. Questo passaggio è molto importante perché il fluoro funge da protettivo per lo smalto dentale e lo rinforza, rendendo i denti meno esposti ad attacchi di batteri in futuro.
Dopo questo, uno sciacquo in bocca con acqua per rimuovere eventuali residui di paste e… Voilà!
Ora denti e gengive sono pulite e pronte al prossimo boccone. Ma attenzione! Attendete almeno 30 minuti prima del prossimo morso o del prossimo sorso di aranciata!
Quante volte l’anno è consigliabile fare la pulizia dei denti?
Per garantire una corretta igiene orale è consigliato effettuare 2 ablazioni del tartaro all’anno a distanza di 6 mesi l’una dall’altra. Può però capitare che la salivazione della persona possa far sviluppare tartaro in maniera più pronunciata e che questo trattamento venga consigliato dall’igienista con più frequenza.
Affidatevi sempre al parere di un esperto in questo, che saprà darvi le informazioni necessarie in base alla vostra situazione.
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